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Sabato scorso a Villa Usignolo, in via Verdi 60, è stato presentato il progetto per il calendario “A quattro mani”, ideato e realizzato da alcuni operatori dalla R.S.A. “Madre Teresa di Calcutta” e realizzato con la collaborazione dei fotografi Silvano Peroni e Cinzia Battagliola.
Il programma ha previsto la presentazione del progetto e l’inaugurazione della mostra fotografica cui è seguito il gradimento di un aperitivo musicale con il gruppo “Jam Saxophone Ensemble”. A seguire il buffet in compagnia degli ospiti della R.S.A.
Domenica 23 novembre il programma è proseguito alle 9 con l’apertura della mostra fotografica. Nel pomeriggio, alle intrattenimento musicale con il gruppo “Strass girl and friends”, a seguire buffet dolce. Alle 20 la chiusura della mostra.
Il progetto che sta dietro questo calendario è sicuramente molto lodevole. Infatti, i fondi raccolti saranno destinati a nuove iniziative in grado di migliorare la qualità degli ospiti della R.S.A.
Inoltre è da rilevare anche la scelta delle operatrici che hanno aderito al progetto, di mostrarsi ironicamente nelle modalità proposte dal calendario.
Viviamo in un contesto culturale in cui i media quotidianamente propongono, impongono ed esaltano solo persone belle, giovani, famose, sane e prive di problemi, che vivono in perfetta armonia e salute in splendidi quartieri residenziali. Anche gli anziani, privi di rughe e di acciacchi, che vengono mostrati nelle pubblicità, sembrano arrivare da altri pianeti.
Davanti a queste realtà virtuali, le ideatrici del calendario contrappongono uno spaccato di mondo reale. La “location” non è uno yacht che naviga beatamente nelle azzurre acque di Porto Cervo, ma è la Casa di Riposo di Sarezzo, più precisamente sono i luoghi in cui si svolgono le quotidiane attività assistenziali ed alberghiere (infermeria, cucina, lavanderia, bagno assistito …) destinate agli ospiti residenti.
Le interpreti si prendono gioco delle impeccabili silhouettes delle anoressiche modelle protagoniste dei calendari famosi, mostrando senza problemi le proprie imperfezioni, che sono quelle di tutta la gente reale che vive in questo mondo e non in quello idealizzato nei modelli di cui sopra, che tanto sta nuocendo sia alle vecchie generazioni (gli anziani sono automaticamente emarginati da quegli stereotipi) che alle nuove (i giovani scimmiottano acriticamente i comportamenti di veline e calciatori, rinunciando allo sviluppo della propria individualità).
I sapienti obiettivi di fotografi esperti come Silvano Peroni e Cinzia Battagliola hanno conferito al prodotto finale una connotazione artistica di indiscusso pregio.
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