<div style="background-color: none transparent;"><a href="http://www.agenparl.it" title="Agenparl News Widget">Agenparl News Widget</a></div>
domenica 24 novembre 2024 | 08:02
 Nr.24 del 24/11/2008
 
 Prima pagina
 Valtrompia
 Villa Carcina
 Attualità
 AVAMPOSTO 46
 Sport
 Inserzioni
 Edizioni precedenti
 Informazioni
 Contattaci
 Home page








DIRETTORE RESPONSABILE
Piero Gasparini
e-mail: direzione


REDAZIONE:
e-mail: redazione
Via San Carlo,5
Gardone V.T. (BS)
Tel/Fax 030 8913473


SEGRETERIA:
e-mail: segreteria


GRAFICA:
ACV – AGENZIA GIORNALISTICA E PUBBLICITARIA
e-mail: grafica




PUBBLICITÀ:
La raccolta è affidata alla ACVPG
Via San Carlo, 5
Gardone V.T. (BS)
Tel/Fax 030 8913473 –
E-mail: ACVPG





''Gomorra'' all’Odeon
Al Teatro Odeon di Lumezzane la compagnia del Teatro Mercadante di Napoli ha proposto con successo la propria versione di “Gomorra”


   Roberto Saviano



   Una significativa scena di ''Gomorra''


L’evento teatrale, ispirato dal libro omonimo scritto da Roberto Saviano in merito alla camorra e ai traffici malavitosi che partono da Casal di Principe, è stato diretto da Mario Gelardi. Il palcoscenico è stato diviso in due parti: un piano terreno che metteva in scena i dialoghi tra i vari personaggi e la dimensione che la camorra vuole far vedere, mentre in un piano più alto venivano mostrati gli atteggiamenti nascosti e malavitosi dei criminali. Tutta la scena era ambientata in un cantiere edile simbolo delle attività malavitose ed economiche della criminalità organizzata partenopea, con pilastri, sacchi di cemento e impalcature. Sotto la regia di Gelardi, che ha collaborato con Roberto Saviano per la versione teatrale (precedente a quella cinematografica), Ivan Castiglione ha interpretato lo stesso autore di “Gomorra”, Francesco Di Leva ha vestito i panni di Pikachu collaboratore camorristico, insieme a Giuseppe Gaudino nei panni di Mariano. Giuseppe Miale di Mauro ha vestito i panni di Stakeholder, mentre Adriano Pantaleo ed Ernesto Mahieux hanno interpretato rispettivamente Kit Kat e il sarto Pasquale.
Lo spettacolo ha mostrato due lati della quotidianità napoletana: da una parte il tentativo di voler fare una vita diversa da quella camorristica, senza problemi e con l’onestà che contraddistingue le persone normali; dall’altra parte ci sono gli imprenditori che, pur di sfruttare i territori in cui vivono, decidono di investire e guadagnare soldi a livello internazionale.
Da una parte c’è un imprenditore che considera la “monnezza” l’oro nero di Napoli: a lui non importa che i bambini nascano con malformazioni o malattie degenerative, o che le persone siano contratte dal cancro; l’importante è che l’attività generi soldi e investimenti. Dall’altra parte c’è chi si esalta nel prendere in mano un Kalaschnikov e trivellare di colpi una vetrina, tanto da paragonare l’inventore dell’arma a Tiziano, Michelangelo e Caravaggio. Poi c’è un ragazzo giovane, Kit Kat, simbolo delle spensieratezza, che potrebbe puntare al canto, ma il desiderio di guadagnare subito, anche illecitamente, è più forte che mai. Infine, il sarto. Un anziano Pasquale che si meraviglia dei propri abiti realizzati, ma non riesce ad avere successo. Intanto, sullo sfondo compaiono i numeri delle vittime della camorra: 3700 in vent’anni; più delle brigate rosse e di altre organizzazioni criminali. Poi, quando un membro del clan viene ammazzato, tutto si scompone, le due torri rimaste in piedi durante lo spettacolo cadono a terra emanando un suono fragoroso: è la vita della camorra che non conduce mai a strade regolari e giuste.
E, alla fine dell’opera, il pubblico dell’Odeon ha apprezzato con cinque minuti di applausi.
Le musiche sono state di Francesco Forni, le immagini di Ciro Pellegrino e le scene di Roberto Crea.

Fabio Zizzo



VALTROMPIASET certificata al Tribunale Ordinario di Brescia n° 41/2006 del 23/11/2006  -  Sito internet realizzato da InternetSol di Comassi Luca