Il rammarico è grande, visto che la sconfitta è giunta al 47° del secondo tempo, sulla rete messa a segno da Lambrughi, dopo un calcio di rigore sbagliato. I rossoblu, sul campo della Pro Sesto, si sono presentati con Gazzoli tra i pali, Nicola, Ghidini, Pisacane ed Emerson in difesa, Calliari, Coletto, Pintori e Scaglia a centrocampo, con Silvestri poco dietro l’unica punta Dal Rio. La prima frazione di gioco non mostra niente sul piano delle occasioni e mancano le emozioni che possano riscaldare il pubblico di Sesto. Il primo tempo, infatti, è molto tattico e le due squadre si equivalgono. Al rientro dagli spogliatoi la partita si sveglia, con la Pro Sesto che comincia a far male dalle parti di Gazzoli. In particolare, nascono due occasioni nei primi dieci minuti. Prima è il difensore valgobbino Pisacane che, con un colpo di testa, trova il pronto disimpegno della difesa bianco-celeste; poi è il turno dei padroni di casa, con Bertolini che crossa verso il centro dell’area e Lambrughi mette la palla per Boisfer, trovando la facile parata dell’estremo difensore rossoblu. Pochi minuti dopo è di nuovo la Pro Sesto a rendersi pericolosa, con Beretta, che ruba palla a centrocampo e, davanti a Gazzoli, trova la deviazione che posticipa il gol bianco-celeste. Al 21° arriva la svolta della partita: Pintori protesta vivacemente con l’arbitro Cervellera di Taranto e viene mandato negli spogliatoi anzitempo con un cartellino rosso diretto. Menichini è costretto a cambiare le carte in tavola, mettendo Pini (un difensore) al posto di Silvestri. Al 90° l’arbitro prolunga il tempo con sei minuti di recupero e, al secondo, Ghidini atterra in area Maah (subentrato a Konè): è rigore. Dagli undici metri Campi tira angolato e trova la grande risposta di Gazzoli, ma, sulla respinta, Lambrughi mette a segno la prima rete della propria carriera. Le emozioni non sono finite. Nonostante l’uomo in meno e lo svantaggio, i rossoblu si portano davanti e, al 97°, Calliari, su colpo di testa, trova la grande parata di Offredi che salva il risultato.
Fabio Zizzo |